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La paziente silenziosa Alex Michaelide

 

La paziente silenziosa, Einaudi Stile Libero, romanzo d’esordio di Alex Michaelides, giovane scrittore e sceneggiatore britannico-cipriota, ha avuto un grandissimo successo. Racconta di Alicia Berenson, pittrice di successo, che sembra condividere una vita invidiabile con il marito Gabriel, fotografo di moda e con il quale abita in un lussuoso quartiere di Londra. Eppure, una sera, al ritorno di lui a casa gli spara cinque colpi in faccia e da quel momento non parla più, neanche al processo. Apparentemente non ci sono motivi che possano spiegare il gesto di Alicia che chiusa in un silenzio impenetrabile, imbottita di farmaci, vive detenuta in un ospedale psichiatrico, dove arriva lo psicoterapeuta criminale Theo Faber il quale pur di entrare nell’equipe del Grove Hospital dove è ricoverata la donna ha lasciato il suo precedente lavoro convinto e ostinato nel volere aiutare la paziente a svelare il mistero di quella tragica notte.

Le vicende vengono narrate attraverso tre linee. La prima: le pagine di diario scritte da Alicia prima dell’omicidio su un quadernino che le aveva regalato Gabriel …mi ha regalato questo libretto in cui scrivere. Ha una copertina di cuoio nero e pagine bianche spesse. Ho fatto scorrere un dito sulla prima pagina, tastandone la superficie liscia, dopodiché ho temperato la matita e ho iniziato

La seconda: la vita nella struttura criminale dove risiedono altri malati difficili come Elif curati dallo psichiatra Diomedes (c’è forse un riferimento al mito e alle successive riscritture?). Il terzo riguarda la vita privata di Faber, quella sentimentale e il rapporto con la moglie Kathy, la sua infanzia.

Gli scatti di rabbia improvvisi e arbitrari di mio padre trasformavano ogni situazione, persino la più serena, in un potenziale campo minato… Quando lui urlava e mi inseguiva al piano di sopra, nella mia stanza, tutta la casa tremava. Mi gettavo sotto il letto e scivolavo contro la parete. Ma la sua mano mi agguantava e mi trascinava verso il mio destino.

Un dipinto di Alicia diviene un indizio prezioso per dipanare la matassa.

Un quadro. Lo aveva iniziato dopo essere stata messa agli arresti domiciliari in attesa del processo., Secondo l’infermiera psichiatrica nominata dalla corte, Alicia quasi non mangiava e non dormiva: dipingeva soltanto…Il quadro era un autoritratto. Mise il titolo nell’angolo in basso a sinistra della tela, a lettere greche celesti. Una sola parola: Alcesti.

Cosa c’entra l’eroina del mito greco che rappresenta una triste storia d’amore in cui Alcesti sceglie di morire al posto del marito Admeto, dato che nessuno era disposto a farlo?

Theo Faber indaga, va in cerca di testimonianze, parla con il gallerista di Alicia, con il cugino Paul, con la vicina di casa che diede l’allarme la sera dell’omicidio, con Max, ambiguo amico di Gabriel. La psicoterapia diviene complessa, travalica le dinamiche professionali tra medico e paziente, affiorano traumi e disagi di entrambi in una struttura a imbuto che li vede collidere fino alla conclusione del romanzo.

Pensai a Ruth, la mia vecchia psicologa. Cosa avrebbe detto? Diceva sempre che l’uomo è fatto di parti diverse, alcune buone, altre cattive, e che una mente sana è in grado di tollerare questa ambivalenza e di destreggiarsi tra il buono e il cattivo. La malattia mentale sta esattamente nell’assenza di questo tipo di equilibrio: finiamo per perdere il contatto con le parti intollerabili di noi stessi.

Sai, Theo, una delle cose più difficili da ammettere è di non essere stati amati nel momento di maggior bisogno. È una sensazione terribile… il dolore provocato dal non sentirsi amati

Il romanzo è scorrevole e coinvolgente, il personaggio di Alicia è ben concepito, i riferimenti alla psicologia ricorrenti e affascinanti per chi, come me, ama questo ambito di studi anche se, trattandosi di un thriller, mi sarei aspettata una maggiore spinta di inquietudine.

Alex Michaelides La paziente silenziosa

Einaudi Stile Libero, 2019

Traduzione: Seba Pezzani

340 pagine, 18 euro

(nella cartolina della mia foto un’opera dell’artista Manlio Giannici)



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